Ci vediamo in Biblioteca con Maurizio Dianese

ore 18:00 Parliamo del romanzo “Nel nido delle gazze ladre” che ci racconta una Venezia “in nera”. L’autore dialogherà con il Procuratore aggiunto di Venezia Stefano Ancilotto

Sala Giornali & Riviste – Biblioteca di Spinea
6 marzo 2018

Nel nido delle gazze ladre: un romanzo?

Venezia non è solo la città dei poeti e degli innamorati, dell’arte e della bellezza, della Biennale e della Mostra del cinema, è anche una città che ha coltivato nei decenni una curiosa malavita, che saccheggia “con amore e rispetto” questo posto incantato, unico al mondo.

Nel nido delle gazze ladre racconta la città alla rovescia, quel mondo invisibile e sconosciuto che ora è in difficoltà perché anche a Venezia sono arrivate mafia, ‘ndrangheta e camorra e solo alcuni ex della banda di Felice Maniero cercano di opporsi alle infiltrazioni mafiose. Ne scaturisce una guerra per bande che colleziona agguati sanguinari e rapine milionarie in cui i protagonisti sembrano scambiarsi di continuo le parti. E all’improvviso entra in scena anche un protagonista della storia malavitosa del Nordest che era scomparso da oltre vent’anni. Con il suo arrivo tutto cambia e nessuno capisce quel che sta succedendo. Anche la Squadra Mobile di Venezia guidata da Antonio Datteri è in difficoltà e pure Guido Bonetti, il giornalista che da sempre racconta fatti e misfatti della malavita, è sconcertato. Ma arriva una rapina in piazza San Marco a rimettere a posto tutti i pezzi del puzzle…

Chi è Maurizio Dianese

Maurizio Dianese

Maurizio Dianese è nato a San Donà di Piave, ma la famiglia si è trasferita nei primi anni sessanta a Mestre. Dopo un’iniziale collaborazione con il Secolo XIX di Genova e l’Ora di Palermo, ha contribuito nei primi anni ottanta alla creazione dei servizi giornalistici di Radio7 e dell’allora nascente Televenezia e in seguito di Antennatre.

A metà degli anni ’80 è stato assunto al Mattino di Padova e poi alla Nuova Venezia prima di entrare a far parte dell’organico del Gazzettino di Venezia, dove tuttora lavora, occupandosi di numerose inchieste sulla realtà locale.

Un metodo di indagine particolare

Maurizio Dianese ha inaugurato e sviluppato una modalità di indagine sui fatti malavitosi del Nordest che mette insieme il punto di vista degli investigatori con le interpretazioni e le spiegazioni dei diretti interessati e cioè dei banditi, per offrire ai lettori una conoscenza in presa diretta e il più possibile aderente alla realtà del fenomeno banditesco nel Nordest.

Famose le numerose interviste a Felice Maniero e a Silvano Maritan, due boss della malavita organizzata locale e rimane scolpita nella storia recente il racconto della figura di Vincenzo Pipino, il re dei ladri veneziani. Rispettato da criminali e carabinieri, da poliziotti e magistrati, Dianese è oggi il più autorevole esperto di fatti di malavita nel Nordest.

Su questa materia ha collaborato con le principali rete televisive nazionali (Rai, LA7, Sky) a inchieste, reportage e da ultimo, nel 2012, ad un film-documentario sulla vita di Felice Maniero e sull’ascesa e caduta della Mala del Brenta. Sulla banda di Felice Maniero ha scritto Il bandito Felice Maniero e Malatempora. Nei decenni di attività giornalistica si è occupato, attraverso un cospicuo lavoro di indagine, di altre vicende che, pur situate a livello locale, hanno avuto risonanza nazionale.

Letto & Detto

La nostra intervista all’autore nel Blog Letto & Detto