Villa Marcon – XVII-XX sec.

Villa Marcon ha un corpo semplice, un oratorio e in origine un parco. L’edificio che oggi si vede è stato completamente ricostruito, combinando materiali di riporto, sul precedente fabbricato seicentesco demolito a metà del novecento.

La facciata della fabbrica odierna ripropone gli elementi originari; sono però variate le proporzioni delle aperture, le altezze dei piani, ed è stato semplificato l’apparato decorativo. Presenta una semplice trifora al primo piano, cornici in pietra sopra gli architravi e fasce marcapiano.

Sul lato sinistro esistevano delle adiacenze adibite a cantine, granai, stalle e abitazione dei mezzadri; al centro delle adiacenze un sottoportico dava accesso al brolo, alla campagna coltivata a vigneto e al frutteto. Il parco era ricco di piante secolari e presentava una montagnola sormontata da belvedere.

A metà del novecento sono scomparse le belle scuderie, i rustici, il muro di cinta con le statue. Gli originari annessi sono stati sostituiti dalle attuali adiacenze con archi ribassati, contestuali alla nuova fabbrica.

Si è conservato l’oratorio, che presenta facciata inquadrata da due lesene che sorreggono un timpano con rosone nel centro, e porta con importante cornice sovrastata da timpano curvilineo.

Appunti di viaggio di F. S. Fapanni (1810/1894)
letterato, erudito, bibliofilo

Paron, ora Donà dalle Rose. Sulla facciata esterna dell’Oratorio, in pietra: D. PETRO D. Eretto dalla Famiglia Filiasi, l’Oratorio di buona architettura: ha un altare isolato tutto di marmo Carrarese. Sull’altare, Statua di S. Pietro Apostolo, di qualche merito. Sulle pareti laterali vi sono due buoni quadri ovali, incassati nel muro: a) la Sacra Famiglia; b) la B.V. del Rosario. Paron mi disse che sono del Piazzetta, ma io osservandoli bene ne dubito. Il plafond è a fresco, e rappresenta il Signore che dà le chiavi a S. Pietro. Buona pittura. Tutto il pavimento è di marmo, 2° dei begli oratori della congregazione di Martellago, ed ora ben tenuto. Il Co. Giovanni Donà delle Rose sulle Fond.te Nuove, ha acquistato questo Casino dal Cons. Paron nel 1843…

Per informazioni storiche e artistiche su questa villa consulta l’ “Album fotografico di Spinea“.

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