6 AGOSTO 1945 L’ATOMICA SU HIROSHIMA

Little Boy e Fat Man questi erano i nomi delle due bombe che il 6 e il 9 agosto 1945, distrussero Hiroshima e Nagasaki. Due bombe che hanno cambiato il corso della storia in modo irreversibile.

Il 6 agosto 1945, alle 8.15, il bombardiere americano Enola Gay sganciò sul centro di Hiroshima Little Boy che uccise sul colpo circa 80.0000 persone. Altre migliaia morirono a causa prima delle ustioni, poi delle radiazioni. Il 90% degli edifici venne completamente raso al suolo e tutti i 51 templi della città furono distrutti.

Il racconto di un giornalista: John Hersey

Meno di un anno dopo, il giornalista John Hersey del New Yorker si recò sul posto per un reportage. Il New Yorker pubblicò l’impressionante descrizione di ciò che era davvero successo agli abitanti di Hiroshima dal momento dello scoppio della bomba in poi.
Il reportage è diventato poi un libro che è stato pubblicato in Italia prima da PIEMME e poi da SKIRA.

“Per arginare il fuoco Tanimoto si trovò ad attraversare la Piazza d’Armi Orientale, che essendo un’area di evacuazione era in quel momento teatro di un’agghiacciante corteo: file di gente ustionata e sanguinante. Gli ustionati gemevano, ‘Mizu, mizu !(Acqua, acqua!)’. Tanimoto trovò una bacinella in una strada vicina, localizzò un rubinetto ancora funzionante nello scheletro devastato di una casa e cominciò a portare acqua agli sconosciuti sofferenti. Quand’ebbe dissetato una trentina di persone, si rese conto che stava perdendo troppo tempo. ‘Scusatemi’, gridò a quelli che gli stavano accanto, che tendevano le mani verso di lui lamentandosi per la sete. ‘Ho tanta gente di cui occuparmi” (p . 36 Hiroshima. La storia di sei sopravvissuti di John Hersey, Skira, 2015)

Il diario di un medico: Michihiko Hachiya

Diario di Hiroshima di Michihiko Hachiya un medico racconta al suo diario ciò che accadde dal 6 agosto fino al 30 di settembre del 1945 a Hiroshima.

Il dottor Michihiko Hachiya (il primo a sinistra nella foto) dirige l’ospedale Hiroshima Teishin Byojin, riservato ai dipendenti del Ministero delle Comunicazioni in Hihoshima. Nell’agosto del 1945 l’ospedale è praticamente vuoto poiché i degenti sono stati sfollati nelle città adiacenti, in previsione di possibili bombardamenti dell’aviazione americana cui l’esercito giapponese non è più in grado di opporre valida resistenza. L’ospedale è a circa 1500 metri dall’epicentro dell’esplosione. Il medico ricorda solo un lampo. Si ritrova poi completamente nudo e con numerose ferite tra le macerie della casa.

Hachiya pur in condizioni precarie mantiene la sua lucidità, raggiunge l’ospedale e cerca di essere di aiuto agli altri. Il suo diario inizia 2 giorni dopo l’esplosione, l’8 agosto. Non sono solo le condizioni dei feriti, dilaniati dall’esplosione ma soprattutto spesso orribilmente ustionati, a impegnare il personale medico; mancano anche viveri e acqua, oltre naturalmente l’elettricità. E ben presto si rendono conto che qualcosa continua a uccidere: il miglioramento dalle ferite causate dal bombardamento non garantiscono la sopravvivenza e la causa di queste morti rimane sconosciuta. Solamente dopo una settimana circa, scartate le ipotesi di agenti batteriologici o di gas tossici, comincia a farsi strada quella di un ordigno atomico.

L’ultima vittima di Hiroshima: Claude Eatherly il pilota della bomba atomica

Claude Eatherly, pilota e meteorologo, era un ragazzo texano di 27 anni quando ordinò lo sgancio di Little Boy. Per quella missione vennero scelti i migliori piloti della U.S. Army Air Force, ed Eatherly aveva già dato prova del suo valore militare, abbattendo, nel corso della sua fulminante carriera, più di trenta aerei nemici.

Dopo lo sgancio della bomba lasciò l’esercito e rifiutò qualsiasi riconoscimento al valore da parte degli Stati Uniti.

Quattordici anni dopo Hiroshima iniziò un carteggio con Günther Anders, il filosofo tedesco autore del capolavoro L’uomo è antiquato. Un commovente scambio epistolare tra Anders e un’anima persa, in cerca di un’espiazione.

Per approfondire segnaliamo presenti in biblioteca:

  • Paul Glynn, Pace su Nagasaki, Paoline 2018
  • Kyoko Hayashi, Nagasaki, Gallucci 2015
  • John Rawls, Hiroshima non dovevamo, Reset 1995
  • Leo Szilard, La coscienza si chiama Hiroshima, Ed. Riuniti 1985

Due bombe atomiche, due armi “totali” completamente diverse

Le due armi erano completamente differenti: due modi di concepire l’arma totale, una all’uranio 235, l’altra al plutonio 239, sostanzialmente uguale a The Gadget, la prima bomba atomica esplosa ad Alamogordo nel famoso Trinity Test tre settimane prima, il 16 luglio, dell’olocausto di Hiroshima. Le forze armate americane decisero di “testare” dunque due armi profondamente diverse per muovere i primi – tragici e inumani – passi nell’era atomica (cfr. articolo di Mario Cianflone in il sole24ore del 6 agosto 2017).

  • Richard Rhodes, L’invenzione della Bomba Atomica, Rizzoli 2005
  • Ray Monk, Robert Oppenheimer. L’uomo che inventò la bomba atomica, Bompiani 2014

Documentazione on line

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*