GdL – PICCOLO DIARIO DI UN INCONTRO

Piccolo diario di un incontro

Giovedì 13 gennaio pomeriggio sistemo le sedie per l’incontro del gruppo di lettura.
In questo periodo segnato dal Covid, che chiede maggiori distanze tra noi, ci siamo abituati ad usare la sala più grande della Biblioteca.
Preparo anche il computer perché in quest’ultimo mese il GdL si incontra in “modalità mista”, qualcuno a casa e molti in presenza.

Mentre sistemo tutto, il pensiero corre ai tanti incontri di questi ultimi due anni molto difficili.
I gruppi di lettura non hanno mai smesso di incontrarsi: online, all’aperto e poi di nuovo in presenza. Ripenso alla voglia e al desiderio di incontrarsi per discutere. Un desiderio molto forte anche nei momenti in cui, paradossalmente, diventava difficile leggere.

All’arrivo delle prime persone il filo dei pensieri s’interrompe. Saluti di benvenuto, due parole per sentire come va. Tanti sorrisi e accoglienza delle persone che sono entrate da poco nel gruppo.

A gennaio abbiamo discusso due libri proposti da “Un anno vissuto letterariamente” ai Gruppi di Lettura in Veneto. I pareri nei gruppi non sono mai unanimi, ci sono sempre tanti punti di vista e tante interpretazioni, ma questi due libri abbiamo voglia di consigliarveli.

Ed ecco i libri: “Quel che si vede da qui” di Mariana Leky proposto da Fabio Bossetto e “I doni della vita” di Irene Nemirovsky proposto da Marco Dalla Valle

QUEL CHE SI VEDE DA QUI è risultato come una medicina.

Una storia (con i toni della fiaba) che può donare benessere di fronte al dolore. “Leggerezza” è la parola che è tornata più volte durante la discussione. Il rapporto tra una comunità locale (il paese dei protagonisti) e quella globale (“bisogna lasciare entrare il mondo”).

I DONI DELLA VITA

La scrittura lineare e trasparente della Nemirovsky cattura. Nonostante la storia d’amore scorra tra la prima e la seconda guerra mondiale, la guerra non è in primo piano.

Lo sguardo è quello di chi non è al fronte.
Le domande emerse dalla discussione del libro sono attuali e rimbalzano dal periodo in cui è ambientato il romanzo, all’oggi. Vivendo il mio presente quanto capisco di ciò che accade? Quali sono i “doni della vita” (traduzione Adelphi) o “I beni di questo mondo” come abbiamo tradotto noi il titolo originale?

Nel romanzo emerge una forza che conduce i protagonisti e impedisce loro di essere travolti dalle tragedie della guerra. Qualcuno non ha riconosciuto la “rabbia” della Nemirovsky in un romanzo troppo rosa. Secondo Marco Dalla Valle è un libro per star bene con sé stessi, e in questo momento non è poco.
(Antonella)

#unannovissutoletterariamente

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*