IL GRUPPO DI LETTURA IN GIALLO LEGGE MARTIN CRUZ SMITH

Ecco il libro di aprile
per il Gruppo di Lettura “L’Italia in giallo”

Giovedì 20 aprile ore 17:00 in Biblioteca
discutiamo Lupo Mangia Cane di Martin Cruz Smith
conduce Carlo Marchiori

Perché leggere Lupo mangia cane?

Ecco che cosa ne pensa Thriller Cafè

Cruz Smith, arrivato al quinto episodio della serie che vede protagonista Arkady Renko, sforna un capolavoro che non ha nulla da invidiare a Gorky Park. Non solo si inventa un thriller cadenzato da una buona suspense, ma ambienta il romanzo a Chernobyl, teatro di uno degli episodi più drammatici della storia umana.

Smith scrive un romanzo che è molto più di un semplice thriller, è una descrizione allucinata ma potentemente reale di ciò che può accadere all’umanità quando essa pensa solo al potere e al denaro.

“L’investigatore Arkady Renko si sporse dalla finestra per riuscire a vedere meglio Ivanov, che giaceva sul marciapiede dieci piani più sotto … Ivanov era arrivato alle 9.28 di sera, era salito direttamente a quello che veniva considerato l’appartamento più sicuro di tutta Mosca e alle 9.48 si era schiantato a terra. Arkady aveva misurato la distanza del corpo dall’edificio. Di solito, se si trattava di omicidio, la caduta avveniva in verticale, visto che la vittima aveva speso quasi tutte le sue energie per evitare di essere catapultata all’esterno. I suicidi, invece, erano più motivati e atterravano più lontano. Ivanov era finito quasi sulla carreggiata.”

Un pensiero su “IL GRUPPO DI LETTURA IN GIALLO LEGGE MARTIN CRUZ SMITH

  1. Martin Cruz Smith Wolves Eat Dogs Lupo mangia cane

    Trama
    La storia inizia con il suicidio di un potente e temuto mafioso, Ivanov Pasha, il cui cadavere viene ritrovato ai piedi di un grattacielo di nuova costruzione.
    Il romanzo è scritto in terza persona, e attraverso gli occhi di Arkady viviamo l’ambientazione e i personaggi che vivono ai margini con ironia e senso della giustizia.
    Renko, nell’appartamento del suicida, trova qualcosa sul pavimento del guardaroba; un particolare che colpisce l’attenzione del dubbioso poliziotto.
    Solo una settimana dopo il suicidio di Ivanov, Lev Timofeyev, suo amico e sostituto, viene trovato morto, all’interno della “zona di esclusione” intorno a Chernobyl, in Ucraina. Il rapporto dei militari è stringato: “causa della morte, un arresto cardiaco”.
    La “zona di esclusione” è abitata da pochi scienziati e alcune decine di persone che si ostinano a risiedere, incuranti delle radiazioni nucleari. Qui Arkady conoscerà alcune persone che lo aiuteranno a far luce sul complotto e sugli omicidi.
    Il thriller è ambientato a Chernobyl, scenario di uno degli avvenimenti più dolorosi della storia umana ed è una descrizione di quanto può accadere all’uomo quando vengono sovvertiti i valori sociali.
    Contesto
    La descrizione di Pripjat e di tutta la zona di Chernobyl paesaggi allucinanti, spettrali ed inquietanti, abitato da persone cui sembra importare solo “vivere fino allo stremo delle forze”, “amare l’impossibile” e “morire da martiri”.
    I ricercatori sanno di non poter salvare nessuno, nemmeno se stessi. Il contesto è realistico di una civiltà senza futuro, dove gli esseri umani sono consapevoli della prossima e inevitabile fine, ma che paradossalmente è diventata il miglior rifugio degli animali selvatici, soprattutto lupi, e le piante hanno ripreso il sopravvento sugli edifici.
    Arkady è stato mandato in quello strano posto, una specie di mondo separato, alla ricerca di un assassino. Dovrebbe essere una specie di straniero, ma fin dall’inizio egli si muove come se avesse sempre vissuto in quei luoghi esi trova subito a suo agio con gli scienziati.
    Forse perché essi provano nei confronti della vita i suoi stessi sentimenti contradittori: un drammatico fatalismo che però non impedisce loro di combattere giorno per giorno.
    La parte più interessante è quella in cui Smith spiega su che esili fondamenta si regge la società umana:

    «Quando a Kiev la gente venne a conoscenza dell’incidente, non diede una gran prova di sé. I treni furono presi d’assalto. Tutti si precipitarono a fare incetta di compresse di iodio. Erano ubriachi e scopavano a destra e a manca. Nessuna inibizione morale. Ti saresti potuto fare un’idea di come si comporterà l’umanità alla fine del mondo. In seguito, gli abitanti di Pripjat e Chernobyl furono dati in affido da un capo all’altro del paese, e nessuno li voleva. Chi se la sente di tenere in casa una persona radioattiva, all’epoca come adesso? Sono diventati bravi a riconoscerci, a chiederci quanti anni abbiamo e da dove veniamo.”

    Il mistero della camera chiusa
    L’autore ha riproposto il genere dell’enigma della camera chiusa ovverossia un delitto commesso in una stanza chiusa dall’interno da cui apparentemente l’omicida non avrebbe potuto uscire. La morte sospetta di Ivanov Pasha avviene, infatti, in un appartamento a cui può accedere solo lui, con un codice segreto. Il palazzo è sorvegliato da telecamere e all’appartamento si arriva solo tramite ascensore.

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