CAFFE’ FILOSOFICI IN BIBLIOTECA

“Una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta.” (Socrate)

“Apologia di Socrate” di Platone

Socrate è indicato come il primo esempio di pensiero critico, perché aprì la via ad un modo di ragionare inteso come una ricerca continua, svolta insieme all’interlocutore, che mira alla determinazione di una visione del mondo, di uno stile di vita, ed a saggiarne la consistenza.
Oggi ci troviamo immersi in una cultura molto diversa rispetto a quella dell’insegnamento socratico.

socrates2Durante il primo appuntamento dei caffè filosofici, Davide Ubizzo  – consulente filosofico – ha osservato che siamo sempre più esposti a difficoltà di pensiero: difficoltà a vedere o a leggere situazioni, difficoltà a concettualizzare, a dare spiegazioni, a fornire un argomento, a proporre più ipotesi, a problematizzare: siamo diventati pensatori disfunzionali, quindi non-pensatori… Diffidiamo dei mediatori di cultura tradizionali: pensiero, filosofia, fede, ideologia ma al contempo ci affidiamo interamente a super-mediatori, i tecnici: commerciali, tecnologici, economici, finanziari, abbiamo abbandonato la cultura per la tecnica, direbbe Emanuele Severino“.

Sulla scia della discussione dei caffè filosofici proponiamo alcuni  saggi che possono offrire utili spunti di riflessione.

Socrate al caffè” di Marc Sautet

Scrive M. Sautet:

Può darsi che la filosofia sia divenuta sterile. Ma è per questo morta? E questa sterilità è proprio fatale? […] Quando cerchiamo di capire cosa non funziona nello Stato, cosa distrugge la democrazia, compromette la giustizia, la libertà, l’uguaglianza, le relazioni tra le persone, cosa spinge gli uomini a odiarsi e a uccidersi, quando estendiamo l’esame all’insieme delle nazioni fino a immaginare il destino dell’intera umanità, cosa facciamo allora? In verità, abbiamo mai avuto così tante ragioni per filosofare?” (Marc Sautet, Socrate al Caffè, TEA 2007, p.8-9).

Vita Activa” di Hannah Arendt

hannah-arendtIn questi ultimi anni si è molto discusso di Hannah Arendt soprattutto per la sua analisi del processo al criminale nazista Eichmann, ma non dobbiamo dimenticare il suo pensiero strettamente politico.

La Arendt critica la società moderna perché ha privilegiato l’economico ed ha dimenticato il vero significato dell’agire. Il risultato è stato la “spoliticizzazione” del fare e il trasferimento del “gioco politico” nelle mani di pochi.

Molto interesante nell’opera “Vita Activa. La condizione umana” la considerazione dell’azione (distinta dal concetto di opera e lavoro) come inizio. Quando un essere umano nasce, viene al mondo una singolarità assoluta, che apre un imprevisto nel mondo. Ed è in questa unicità di ciascuno che si radica la forza dell’agire. Nell’azione gli uomini e le donne si mostrano. Iniziare qualcosa è un dato politico per eccellenza, perché è qualcosa che è visto e rilanciato dagli altri. Presuppone dunque una pluralità di esseri umani in rapporto tra loro.

La stanza intelligente” di David Weinberger

Riflettendo sull’importanza e sulle contraddizioni dello sviluppo della rete per la conoscenza, presenta spunti molto interessanti  La stanza stanzaintelligente di David Weinberger.

Il sapere, fino a pochi anni fa trasmesso solo con la carta stampata, per la prima volta nell’epoca di internet è alla nostra portata in modo pressoché illimitato.
Nella stanza in cui siamo riuniti (internet) dove le fonti non sono certe e nessuno è mai d’accordo su nulla, circola molta più conoscenza di sempre, gestita con capacità superiori a quelle delle nostre singole menti e istituzioni.

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