L’ISOLA DELLE ANIME – LETTUREDACASA 7.

Valutazione stellare per il giallo di Pulixi

GdL L’Italia in giallo su Skype – 21 maggio 2020

L’isola delle anime con Piergiorgio Pulixi

Pulixi a Spinea gioca in casa perché è un amico di lunga data, e più volte è venuto in Biblioteca per incontrare i suoi lettori. Ma è risaputo che i gruppi di lettura, quando si tratta di valutare un romanzo, non fanno preferenze: si legge e si discute senza sconti. Proprio per questo, l’unanime consenso positivo, che il romanzo ha ottenuto durante la conversazione del 21 maggio, vale di più!

Un romanzo maturo. Pulixi pone grandissima cura nella costruzione dei periodi (uso sapiente della subordinata) e nella scelta delle parole, rendendo la sua prosa musicale, introduce anche l’uso del dialetto sardo che da forza alla narrazione. Le descrizioni riescono a farci assaporare la bellezza dei luoghi e a tenerci in ansia per i risvolti oscuri e crudi della storia. E’ la storia di una ossessione che piano, piano, avvinghia il lettore nelle sue spire. Un romanzo che unisce il thriller e il noir.

Un caso irrisolto “cold case”

Ci troviamo dabati a un caso irrisolto che toglie il sonno, che tormenta anche a distanza di anni. E due le ispettrici protagoniste – Mara Rais e Eva Croce – di tormenti come questo sono esperte.

Non tutti i casi di omicidio sono uguali. Alcuni ti rimangono addosso per sempre. Te li porti dentro come cicatrici.

Confinate entrambe alla sezione Delitti Insoluti della questura di Cagliari, non si piacciono e si fidano poco l’una dell’altra. Due donne straordinarie che impareranno a conoscersi lentamente e a “mixare” nel modo giusto le qualità diverse e complementari che le contraddistinguono.

Sardegna, una esperienza sensoriale

Foto dalla riunione del gruppo gialli su Skype

In gruppo, tutti hanno osservato come il libro riesca a trasportare il lettore in Sardegna. Abbiamo sentito gli odori dei cibi tipici, i profumi dei fiori,  la forza del maestrale. La Sardegna possiede due mari: l’acqua e la luce. bellezza straordinaria del mare che si confonde con il cielo. Chi già la conosceva ha ritrovato emozioni e ricordi, chi non la conosceva si è riproposto di andarci appena possibile. Dal romanzo emerge però anche uno scavo antropologico, la visione di una Sardegna arcaica, quella della Barbagia, delle grotte nascoste e della civiltà nuragica, delle maschere e dei culti ancestralidella Dea Madre.

In Sardegna il silenzio è quasi una religione

Ci troviamo di fronte quasi a due storie parallele: quella che ci racconta della Questura di Cagliari e quella che, raccontando delle vicende della famiglia Ladu,  scava nei riti antichi della dea crudele assetata di sàmbene.

Il dibattito si è soffermato sul rapporto tra questi due filoni che si intrecciano nel romanzo. L’interesse sociologico, che emerge dalla storia, per la Sardegna moderna in quale rapporto sta con le antiche tradizioni? La storia della famiglia Ladu è solo funzionale a comprendere il resto?

Sono emersi in gruppo confronti con la prosa di Sebastiano Satta e Marcello Fois, e, dal punto di vista antropologico anche con Michela Murgia.

Il gruppo di lettura della Biblioteca “L’Italia in giallo” per appassionati di gialli è organizzato in collaborazione con l’Associazione degli amici della Biblioteca. Conduce Carlo Marchiori.

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