IL FIGLIO – RITRATTI – 2.

Una Iliade texana

I Gruppi di Lettura della Biblioteca di Spinea hanno discusso con interesse e passione il romanzo “Il figlio” di Meyer proposto dallo scrittore Andrea Molesini.

La storia avventurosa della famiglia texana McCullough viene raccontata da tre voci: quella del capostipite Eli (ora centenario e noto a tutti come «Il colonnello»), quella di suo figlio Peter (chiamato «la grande delusione» per la sua incapacità di incarnare la visione paterna) e infine dalla voce della pronipote di Eli, Jeanne Anne, ultima erede dell’impero familiare.

“Mi interessava la storia della creazione degli Stati Uniti, la nascita della nostra mitologia. Molto è stato scritto sull’argomento, ma non ero abbastanza soddisfatto del modo in cui era stata trattato nella finzione – la maggior parte dei libri e film sposa una qualche versione della storia e non si preoccupa della precisione. Il vero problema è che questo è materiale molto delicato, non importa da che parte stai. Tutti noi vogliamo credere in una versione della storia in cui i nostri antenati erano fondamentalmente buoni e moralmente corretti. Ma non è andata così. Ci sono state violenze devastanti e fra queste bisogna includere la schiavitù e la violenza sessuale perpetrata anche dai Comanche sui coloni bianchi. La violenza si è distribuita uniformemente su tutti i lati. Le persone di discendenza europea, come me, tendono a considerare in modo benigno la conquista del Nord America. I nostri antenati sono venuti in questo continente per viverci e il fatto che fosse abitato già da circa 20 milioni di persone era per loro del tutto irrilevante.”(Philipp Meyer, da una conferenza del 30 ottobre 2013 all’International Festival of Authors)

Non-c’era una volta il West

Nel GdL ha fatto molto discutere la crudezza delle descrizioni con cui Meyer ci offre la storia della nascita del Texas. La narrazione della violenza tra i popoli e nelle relazioni personali costringe il lettore/lettrice ad affrontare i lati oscuri della vita. Ecco come i vincitori hanno fatto la storia “nessuna terra è stata ottenuta onestamente nella storia del mondo“.

Siamo nel Texas della frontiera, degli allevamenti sterminati e delle industrie petrolifere. Gli spagnoli spazzarono via tutti gli indios che incontrarono nella loro follia conquistatrice, poi furono gli Apache Lipan a spezzare la schiena ai vecchi conquistadores per essere a loro volta ricacciati verso il mare dai Comanche. I Comanche annientarono l’esercito spagnolo e trasformarono il Messico in un mercato di schiavi. Poi arrivarono gli anglos, i bianchi. Non si comportarono diversamente coi Comanche e ogni altra nazione di pellerossa, con la terra e i bisonti.

Il mito della frontiera

Al centro del romanzo di Meyer c’è un’analisi severa e coraggiosa del mito della frontiera. Il mito della cosiddetta “epopea civilizzatrice” viene sottoposto a revisione attraverso il racconto dei suoi protagonisti. L’autore costringe il lettore a confrontarsi con i miti fondativi che fanno parte dell’immaginario comune. Le certezze che ci portano a sentirci sempre dalla parte dei “buoni” vengono messe in discussione.

Il GdL ripropone anche a voi la domanda: chi è davvero “il figlio”?

Curiosità

The Son di AMC è l’adattamento televisivo del romanzo di successo di Philipp Meyer Il figlio (la serie tv è andata in onda negli Stati Uniti in dieci episodi della durata di un’ora a partire dal 4 aprile 2017).
Meyer dà il suo contributo alla serie in qualità di co-ideatore, sceneggiatore e produttore esecutivo. Il ruolo di Eli McCullough era stato affidato inizialmente a Sam Neill. In seguito alla decisione dell’attore di fare un passo indietro per motivi personali, la produzione ha ingaggiato Pierce Brosnan.

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