Rassegna di arte contemporanea “Natura ombra luce materia”

Inaugurazione 9 maggio alle ore 17.30 nell’Oratorio Santa Maria Assunta

Rassegna di arte contemporanea 2024/2025.

Si inaugura il 9 maggio alle ore 17,30 nell’Oratorio Santa Maria Assunta di Spinea, Elogio dell’ombra, ultima doppia esposizione della rassegna di arte contemporanea 2024-2025 Natura Luce Ombra Materia, promossa dal Comune di Spinea e curata da Santina Ricupero.

Gli elementi dell’acqua, dell’aria, della terra e del fuoco, la Natura, la sua luce, e l’uomo, grande protagonista del paesaggio naturale, sono i temi toccati nella rassegna. Le esposizioni sono organizzate in collaborazione con l’associazione culturale veneziana Contemporis ETS.

Titolo mostra: “Elogio dell’ombra” – Lois Anvidalfarei – Debora Fella

Curatori: Santina Ricupero e Gabriele Salvaterra

Inaugurazione: venerdì 9 maggio 2025, ore 17.30 – Oratorio Santa Maria Assunta Spinea (VE)

Sedi espositive: Lois Anvidalfarei – Oratorio Santa Maria Assunta e Debora Fella – Oratorio Villa Simion

Presentazione: Gabriele Salvaterra, curatore, critico e conservatore presso il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

Durata mostra: 9 – 31 maggio 2025

Orari: da giovedì a domenica 15.30 – 19; domenica anche 10 -12

Elogio dell’ombra mette a confronto il lavoro dello scultore Lois Anvidalfarei con quello dell’artista milanese Debora Fella. Le opere di Debora Fella, realizzate su carta e tela con grafite, pastello, inchiostro e olio, si distinguono per un’atmosfera sospesa e rarefatta: visioni oniriche, tracce vegetali, profili di colline che sembrano emergere da un velo impalpabile.

Nei suoi lavori, l’ombra non è semplice assenza di luce, ma elemento rivelatore: sottolinea la presenza luminosa e al contempo ne svela la fragilità, divenendo simbolo della vulnerabilità umana. “La predilezione per gli stati umbratili di Debora Fella è anche una reazione a un mondo che vuole tutto esplicito e chiaro, senza margini di incomprensione o mistero e che, in questa volontà di spiegare, tende inevitabilmente anche a sgualcire. Le immagini dell’artista, al contrario, si espongono nascondendosi, si ritirano nel dormiveglia dell’essere, riuscendo così a esprimere un’incredibile delicatezza mutevole che parla di eternità”.

(da Stanze in penombra, testo critico di Gabriele Salvaterra)

Un’analoga ombra si insinua nei bronzi di Anvidalfarei, dove la figura umana è indagata in modo estremo e assoluto.

Lois Anvidelferei, artista altoatesino tra i più importanti del panorama italiano, con un’attività espositiva di grande rilievo e pubblicazioni monografiche significative, tra cui il catalogo curato da Philippe Daverio nel 2013 per Skira, espone tre opere monumentali – Stange der Conditio Humana, Sitio e Pietà – perfettamente integrate nello spazio architettonico della chiesa trecentesca di Santa Maria Assunta. Le sue sculture raccontano un’umanità lacerata, segnata dal dolore, piegata sotto il peso dell’esistenza. I corpi sembrano custodire un tormento profondo, una sofferenza che si materializza in forme dense e sofferte.

“Quella di Anvidalfarei è una plastica in perfetta consonanza e continuità con la scultura gotica delle Alpi, ancorata a un paesaggio delle altezze, ai cicli della natura e a quel Sacro tangibile che si vede nei cieli immacolati e si calca nella terra arcigna dell’elevata montagna. Un’arte che, come nei suoi riferimenti storici, preferisce mostrare la povertà (o la complessità) del nostro essere materiale in uno specchio spietato, piuttosto che dissimularla”.

(da Corpo greve, testo critico di Gabriele Salvaterra)

Per informazioni

Biblioteca Comunale Città di Spinea, via Roma, 265
tel. 041-5071369