Un libro per tutti

Se il libro ha una valenza per la
crescita spirituale dell’individuo, ciò deve valere per tutti

Un libro per tutti: servizio rivolto a ipovedenti e non vedednti

La lettura deve essere un piacere, l’accesso all’informazione, ed alla cultura un diritto.

Affinché questo possa essere reso possibile, presso la Biblioteca di Spinea sono disponibili alcuni strumenti che favoriscono la lettura e l’accesso all’informazione per tutte le persone che presentano ridotte capacità visive.

Tappe e fasi di crescita del servizio per ipovedenti

La prima fase del progetto nei confronti di persone svantaggiate o con abilità altre è rivolta ai disabili della vista o ipovedenti, e ha avuto inizio da un piccolo fondo di documenti in audio-cassetta acquistati presso il Centro Internazionale del Libro Parlato A. Sernagiotto di Feltre.

Inizialmente fu acquistata una settantina di opere, principalmente di carattere letterario, scelte tra i più vari generi: dai gialli di Agatha Christie a classici quali “La Signora delle Camelie” di Dumas, o a best-seller come “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” di Sepulveda.

L’audiolibro è un testo letto integralmente da lettori professionisti o volontari e registrato su audio-cassette o su compact disc.

L’importanza del libro parlato risiede sulla possibilità per un disabile visivo di leggere un libro senza in alcun modo affaticare la vista.

La seconda fase del progetto ha riguardato l’acquisizione di opere stampate a grandi caratteri.

La terza fase vede la creazione di una postazione informatica attrezzata con sistemi per un accesso facilitato:

Audiobook: dispositivo per la lettura di libri per ipovedenti e non vedenti

Videoingranditore:
ingrandisce qualsiasi testo da 3 fino a 40 volte

Audiobook:
è un sistema di lettura e riconoscimento di caratteri che è in grado di leggere qualsiasi tipo di testo a stampa o semplici file di testo su floppy-disc.

Di facile utilizzo, non richiede particolari conoscenze informatiche.

Zoom Text:
programma per PC che consente di ingrandire l’immagine a video da 2 a 16 volte.

Utilizzabile per la videoscrittura, comunicazioni in rete e per qualsiasi altra applicazione del computer.

La fase più recente del progetto (inizio anno 2008) consiste nella sigla dell’accordo tra la Biblioteca Comunale di Spinea e l’Associazione Libro Parlato Lions. La convenzione consente l’accesso ai quasi 7000 audiolibri registrati dall’Associazione Lions per le persone non-vedenti e ipovedenti e dislessiche anche attraverso la Biblioteca Comunale di Spinea.

NVDA (NonVisual Desktop Access project): Programma screen reader open-source:

Uno screen reader (letteralmente lettore dello schermo) è un’applicazione software che identifica ed interpreta il testo mostrato sullo schermo di un computer, presentandolo ad un utente affetto da handicap visivo tramite sintesi vocale […].

Tratto dalla pagina sugli screen reader di Wikipedia

Con tale software è possibile l’utilizzo del pc anche a persone non vedenti.

[sito della comunità italiana di NVDA: http://www.nvda.it/ ]

Ipovisione e disabilità visive

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono considerati ipovedenti i soggetti con un visus corretto (ottimizzato attraverso l’uso di lenti) compreso tra 1/20 e 3/10 e ciechi quelli con visus inferiore a 1/20.

Pur non essendo disponibili dati aggiornati sulle percentuali dei disabili visivi, certamente la situazione è in continuo peggioramento, sia per il progressivo invecchiamento della popolazione (un anziano su tre è ipovedente), sia per fattori legati all’ambiente.

Va sottolineato che la condizione di disabilità visiva spesso è indotta e aggravata da una complessità di condizioni oggettive, molte delle quali create dall’ambiente sociale.

A cominciare ad esempio dall’inadeguatezza di tutti gli strumenti di comunicazione (giornali, libri, riviste, manualistica, cartellonistica, segnaletica, prodotti multimediali, pagine web…) i quali rendono faticoso e scoraggiante lo sforzo di lettura ad una sempre più vasta parte di utenti, ridotti in tal modo a livello di disabili.

E’ certo che il problema dell’ipovisione viene scarsamente considerato, in quanto si tende a distinguere in maniera netta il non vedente dal perfettamente vedente, rendendo particolarmente difficile l’integrazione dei ciechi sociali nel mondo dei cosiddetti normovedenti.

Appare quindi necessario che il lavoro di informazione e di sensibilizzazione sia svolto, in primo luogo, dalle istituzioni pubbliche per far si che questa problematica entri a far parte della vita sociale, che riguardi cioè tutta la comunità, evitando così l’isolamento di quelle persone che spesso non possono, per ragioni oggettive, trovare risposta all’interno delle organizzazioni rappresentative dell’handicap visivo, costrette a rimanere disinformate anche a causa di uno scarso riscontro di tipo culturale, che preclude automaticamente l’accesso ai canali informativi peraltro oggi obbiettivamente disponibili.


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