Villa Simion: l’edificio

Cenni architettonici di Villa Simion, sede della Biblioteca Comunale di Spinea

Brevi cenni architettonici e spicciole curiosità

Esterno

La villa è separata dalla via principale da un basso muro di cinta.
L’ingresso è formato da due cancellate in ferro battuto, limitate da massicce colonne che reggono tradizionali decorazioni a tutto tondo.

Prospetti esterni

La villa presenta caratteri settecenteschi. E’ costituita da un corpo centrale con ali a due piani.

Il prospetto principale è caratterizzato da un ampio portale, da una trifora con balaustra, con una semplice cornice e da un timpano triangolare con pinnacolo.

Dei fori ovali illuminano il sottotetto.

Particolare evidente sono le chiavi di volta in pietra vicentina.

Nel lato sud ci sono i resti di una meridiana settecentesca dipinta a fresco.

Sono state ripristinate le cadenze orarie, ma è stato impossibile riportare alla luce la figura, che fino a pochi anni fa s’intravvedeva a malapena: un villano appoggiato alla falce vicino ad un abbeveratoio.

Piano terra

Il piano terra presenta un grande androne, detto portego da basso, cui corrispondono in facciata i portali d’ingresso e su cui prospettano tre ambienti.

Il soffitto è conosciuto come soffitto alla Sansovino o alla sansovinesca. E’ costituito da travi di legno, decorate, disposte parallelamente secondo il lato più breve della sala.

Scale

Attraverso una delle arcate della parete sinistra, contornate da un leggero bugnato a stucco, si accede a due rampe di scale coperte da volte a botte (a crociera nel pianerottolo), decorate dal ricorrente motivo a gigli.

Piano nobile o primo piano

La distribuzione dei vani al primo piano ricalca esattamente la pianta del piano terra.

Mansarda

L’ultimo piano della villa, cui corrisponde in facciata una serie di piccole finestre ovali, è una ampia stanza, posta sotto un tetto a quattro falde con manto in laterizio.

L’imponente orditura lignea è ancora quella originaria, costituita da diversi tipi di travi collegate tra loro da precisi innesti e di chiodature fatte a mano.

Curiosità

Nel corso dell’ultimo restauro, eseguendo lo scavo necessario all’alloggiamento delle macchine per la piattaforma elevatrice, a circa mezzo metro di profondità è stata rinvenuta la volta a botte in mattoni di una galleria completamente ostruita che, partendo dal muro esterno, si dirige a settentrione.

Lo scavo ha portato alla luce alcune boccette di vetro per oli medicamentosi, cocci di vasellame non particolarmente elaborato e i resti di una brocca di raffinata eleganza che rispecchia le tecniche della ceramica veneziana del 1800.


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