APPUNTI DAI GRUPPI DI LETTURA

Qualche appunto dagli incontri dei GdL

Qualche appunto dagli incontri del GdL Blu e del GdL L’Italia in giallo. Non è possibile restituire le bellissime discussioni suscitate dal libro di Lia Levi e da quello di Ilaria Tuti, ma proviamo a annotare qualche idea sperando possa diventare un suggerimento per altri lettori in cerca di buone letture.

Questa sera è già domani di Lia Levi

GdL blu – 24 gennaio 2019

Tra i libri votati dai lettori dei GdL della Biblioteca per le letture condivise 2018-2019 c’era il libro Questa sera è già domani di Lia Levi. Vincitore del Premio Strega giovani 2018 votato da giurati tra i 16 e 18 anni. Un libro votato da giovani, ma non solo “per” giovani. Infatti il libro è stato molto apprezzato per temi che affronta e per lo stile narrativo.

Il libro narra la storia di una famiglia italiana che con la promulgazione delle Leggi Razziali del 1938 si scopre improvvisamente “diversa”. La vicenda viene narrata attraverso il punto di vista del giovane protagonista, Alessandro, e questo consente al lettore di avere un punto di vista interno alla storia e in qualche modo di esserne più direttamente coinvolto.

Il lettore entra nella atmosfera, quasi paradossale, di una famiglia che non riesce a rendersi conto di quanto la tragedia sia ormai imminente, e accetta, passo passo condizioni di vita sempre più restrittive quasi assuefacendosi al dramma. Quanto possono incidere i risvolti personali nel momento in cui è la storia a sottoporti i suoi inesorabili dilemmi? È possibile desiderare di restare comunque nella terra dove ci sono le tue radici o è urgente fuggire? Se sì, dove? Esisterà un paese realmente disponibile all’accoglienza?

Nel 1938 si riunirono 32 Paesi per affrontare il problema degli ebrei in fuga da Germania e Austria. Molte belle parole ma in pratica nessuno li accolse. Lia Levi lascia trasparire le analogie con il dramma dei rifugiati ai nostri giorni.

Come e con quali spinte interiori i singoli possono trovare la forza di reagire? Ci sarà qualcuno disposto a ribellarsi di fronte ai tanti spietati sbarramenti?

In gruppo capita spesso che qualche lettore citi una frase o un brano che considera particolarmente significativo, e nel libro di Lia Levi c’è un episodio molto bello verso la fine del libro (non possiamo rivelare di più) dove Alessandro in una situazione limite, tiene un piccolo discorso:

Io sono unico, non mi potete sostituire… E io qui resisterò, perché questo pavimento poggia su una terra dove nessuno può avere veramente deciso di far sparire proprio me. (pag. 212-213)

L’autrice

Lia Levi, di famiglia piemontese, vive a Roma, dove ha diretto per trent’anni il mensile ebraico Shalom. Per le nostre edizioni ha pubblicato: Una bambina e basta (Premio Elsa Morante Opera Prima), Quasi un’estate, L’Albergo della Magnolia (Premio Moravia), Tutti i giorni di tua vita, Il mondo è cominciato da un pezzo, L’amore mio non può, La sposa gentile (Premio Alghero Donna e Premio Via Po), La notte dell’oblio, Il braccialetto (Premio Rapallo) e Questa sera è già domani, vincitore del Premio Strega Giovani 2018. Nel 2012 le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica.

Intervista su Rai News a Lia Levi

Fiori sopra l’inferno di Ilaria Tuti

GdL L’Italia in giallo – 31 gennaio 2019

Un thriller eccezionale che ha convinto il GdL per appassionati di gialli. Un libro potente, dal sapore nordico, ma scritto da una autrice italiana al suo esordio letterario.

Un romanzo ben studiato, caratterizzato da una scrittura coinvolgente e da un linguaggio chiaro, le  parole sono quasi “dipinte” – l’autrice rivela di usare tecniche pittoriche nelle sue descrizioni – e da una narrazione introspettiva. Quello che caratterizza Fiori sopra l’inferno è sicuramente l’abbondanza di descrizioni dettagliate, quasi ricercate, che rendono il tutto estremamente realistico e fanno entrare il lettore nella storia.

La neve che fa da contorno alle vicende diventa quasi un velo che nasconde i fatti più atroci. Se state cercando un libro che vi faccia stare con il fiato sospeso e, a tratti, vi faccia inorridire, potete stare sicuri di averlo trovato!

Vedi, osserva e dimentica

Fiori sopra l’inferno è una storia ambientata in Italia, sul confine austriaco, in un paesino realmente esistente, ma ribattezzato dall’autrice Travenì. E’ un luogo isolato, circondato da natura selvaggia e neve. Sembra un  piccolo paradiso di tranquillità , ma nasconde segreti portati alla luce da una violenza terribile e inaspettata.

Tra i protagonisti della storia un ruolo centrale centrale è quello del commissario Battaglia:

Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura.

E’ un personaggio complesso e sfaccettato, molto ben caratterizzato. In un primo momento si presenta come una donna razionale, sempre pronta a fare battute taglienti per bistrattare i novellini, ma con il proseguire della narrazione l’autrice mette a nudo il suo dolore e la sua continua lotta contro il passato e il futuro. Unica nota, forse resta troppo “non detto” intorno al suo passato.

Il personaggio che forse più ha colpito è l’assassino: complesso, ma sempre coerente. Le indagini mettono in luce gli abissi della sua solitudine nutrita di abusi e rifiuti che riemergono da molto lontano e sfociano nel sangue. Qui, non possiamo dire di più…

L’autrice, attraverso la storia, indaga la potenza della natura e la forza degli istinti primitivi presenti nell’uomo, gli echi dei culti pagani della fertilità, come la leggenda dei Krampus che vagano nella notte di San Nicola alla ricerca di bambini cattivi.

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