IL MAESTRO E MARGHERITA

Festa Mobile – Giro d’Italia in 10 tappe letterarie

Se qualcuno vi chiedesse di dire qual è il vostro romanzo del cuore che cosa rispondereste?

Questa è la domanda che lo scrittore Giuseppe Culicchia ha posto ai dieci autori che hanno accettato di far parte della staffetta letteraria di Festa Mobile SalTo18 del Salone Internazionale del Libro di Torino 2018.

La staffetta di Reading  è partita il 6 aprile da Palermo e toccando tante biblioteche in diverse città italiane arriverà il 10 maggio a Torino per l’apertura del Salone internazionale del libro. Nel corso di ogni tappa uno scrittore leggerà in pubblico non un suo libro, ma il suo libro del cuore.

Martedì 8 maggio tappa letteraria in Biblioteca a Spinea

La staffetta arriverà martedì 8 maggio alle ore 18:00 in Biblioteca a Spinea dove lo scrittore Tiziano Scarpa leggerà il suo libro del cuore Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov e racconterà perché lo considera così speciale.

Di cosa parla Il Maestro e Margherita

Il Maestro e Margherita racconta due diverse storie: i capitoli dedicati all’una e all’altra si alternano dall’inizio alla fine. La prima storia è ambientata a Mosca negli anni Trenta del Novecento, mentre la seconda storia è ambientata a Gerusalemme, ai tempi del prefetto romano Ponzio Pilato, che ne è il personaggio principale.

La prima storia inizia in un parco di Mosca: un poeta (Ivan Nikolaevič Ponyrëv) e uno scrittore (Michail Aleksandrovič Berlioz) stanno parlando quando incontrano un uomo di nome Woland, che dice di essere un esperto di magia nera.

I tre cominciano a discutere dell’esistenza di Gesù Cristo. Woland vuole convincere Berlioz e Ponyrëv che sia davvero esistito e come prova porta la sua testimonianza: dice di essere stato presente al suo processo a Gerusalemme e predice anche la morte di Berlioz, che poco dopo in effetti avviene come Woland aveva descritto.

Dopo questi eventi Ponyrëv impazzisce e viene rinchiuso in manicomio. In manicomio Ponyrëv incontra un altro paziente, uno scrittore che si fa chiamare semplicemente “Maestro”. Il Maestro gli racconta la sua storia: è impazzito dopo aver avuto una storia d’amore clandestina con una donna sposata (che poi è la Margherita del titolo) e aver subito durissime critiche dai letterati sovietici per il suo romanzo su Ponzio Pilato (che è quello degli altri capitoli del libro). Il Maestro rivela anche a Ponyrëv che in realtà Woland è il diavolo.

Nella seconda parte del romanzo appare Margherita che viene coinvolta in varie peripezie da Woland e dai personaggi che gli stanno attorno, cioè il gatto Behemoth, la strega Hella.

Una vicenda editoriale complicata

Il romanzo uscì dopo molte censure a oltre 20 anni dalla morte dell’autore. Potete trovare una ricostruzione sintetica, ma precisa della sua avventura editoriale in un articolo di Il Post Libri.

Questo libro ha ispirato molti altri scrittori e musicisti e, inoltre,  il titolo appare in tantissimi consigli di lettura. Ci piace ricordare Piero Dorfles in Cento libri che rendono più ricca la nostra vita.

Avete mai visto un gattone nero che prende il tram, e pretende anche di pagare il biglietto? Sì, se avete letto Il maestro e Margherita. Leggere Bulgakov significa avere nitida l’immagine dell’assurdo, dell’impossibile. Non è un romanzo sulla magia, né sul diavolo, né sui sabba infernali, o sul Maestro del titolo, lo scrittore amato da Margherita. E’ un romanzo sulla inadeguatezza degli uomini che cercano di forgiare il proprio destino. Non solo perché c’è tanto di sconosciuto, di misterioso e non spiegato nella nostra esistenza, ma perché gli uomini, seguendo l’innata, e giustificata propensione a pensare cosa vogliono essere e dove vogliono andare, e a progettare nuovi mondi, sembrano destinati a produrre guai a non finire.

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