TUTTI GLI INDIZI PORTANO A… CAROFIGLIO

Ragionevoli dubbi sotto la lente d’ingrandimento del Gruppo di lettura “L’Italia in giallo”

Giovedì 15 marzo ore 18:00 ci vediamo in Biblioteca con il gruppo di lettura appassionato di gialli per discutere Ragionevoli dubbi di Gianrico Carofiglio. Il Gruppo di lettura in giallo è organizzato in collaborazione con l’Associazione amici della Biblioteca. Conduce Carlo Marchiori.

Qualche anticipazione dagli appunti di Margherita Bergo

Margherita che fa parte del gruppo di lettura in giallo ci ha lasciato sbirciare i suoi appunti pronti per la discussione in gruppo. Ecco qualche anticipazione per voi.

Il diritto non è una scienza esatta!
Il libro scritto bene, soprattutto per il carisma e quell’autoironia molto leggera e piacevole del protagonista. E qui arrivano i “ragionevoli dubbi” dei titolo, che sono profondissimi, e su due fronti. Quelli che riguardano il caso e quelli quelli che riguardano il suo comportamento, le sue scelte.

Il protagonista non diventa lui stesso un ladro, innamorandosi della donna dell’ “altro”?

Guido si lascerà guidare dal proprio dovere morale accettando di difendere Paolicelli, pregiudicato trovato in possesso di kg 40 di cocaina pura quasi al 70%, nella scocca dell’auto con la quale era andato in vacanza in Montenegro insieme a moglie e figlia.
Tra le certezze di sempre, il cibo, le citazione musicali, jazz incluso, e letterarie e una deliziosa Bari notturna, ecco, con una scrittura semplice e lineare, i drammi dell’uomo e dell’avvocato e la risposta Lettura a tratti divertente, ma mai banale!

I dubbi del protagonista diventano i dubbi del lettore

I dubbi e le decisioni da prendere sono i protagonisti di questo romanzo, sciolti attraverso le scelte di Guerrieri, ma ogni lettore ci si può rispecchiare pensando alle personali reazioni se posto nelle stesse condizioni.
Difendere o meno chi si crede indegno, chi forse è colpevole dei fatti, chi, come se non bastasse, potrebbe, anche se inconsciamente, farti dono di quella pace familiare agognata?

Placare i dubbi che attanagliano la moglie del cliente, Natsu Kawabata, di cui ti sei innamorato e di cui adori la figlia? Semplicemente, rubare la vita degli altri, solo perché non riesci a fartene una propria?

Alcuni temi su cui riflettere

Primo tema. Quello che attanaglia l’uomo comune: ma un difensore penalista sa se la persona che sta difendendo in tribunale è colpevole o innocente? E se è a conoscenza della colpevolezza – perché gli è stata confessata o perché se ne è convinto in via autonoma – come si deve comportare?
Benissimo. In “Ragionevoli dubbi” Guerrieri deve difendere una sua vecchia conoscenza: Paolicelli era un picchiatore di estrema destra.

Secondo tema. La deontologia professionale consente di confliggere con un collega? “Oltre alle regole scritte, quelle del codice e delle sentenze che lo interpretano ci sono una serie di regole non scritte. Queste ultime vengono rispettate con molta più attenzione e cautela. E fra queste ce n’è una che più o meno dice: un avvocato non difende un cliente buttando a mare un collega. Non si fa, e basta. Normalmente chi viola queste regole, in un modo o nell’altro, la paga.

Terzo tema. Qual è il ruolo del ragionevole dubbio? In uno stato di diritto. Di fronte alle certezze matematiche di prove concordanti. Dinnanzi alla naturale antipatia per un personaggio che ha un passato politico orrendo e di fronte a un uomo che costituisce un ingombro perfino nelle vicende sentimentali di chi lo deve difendere in secondo grado.

Complicazioni introspettive e professionali si intrecciano nella malinconia di un professionista che vive nel suo mondo barese cercando al tempo stesso un respiro più ampio. In lui Carofiglio trasfonde le sue abilità tecniche e psicologiche con eleganza di scrittura e giusto equilibrio tra cultura e dimensione pop (pizze e birre, citazioni musicali che spaziano dai cantautori al jazz, il pugilato come valvola di sfogo…).

“Per potersi realizzare i desideri devono essere colorati.”

Insomma, avete “ragionevoli dubbi” per non leggerlo?

Le parole servono a comunicare e raccontare storie. Ma anche a produrre trasformazioni e cambiare la realtà. Quando se ne fa un uso sciatto e inconsapevole o se ne manipolano deliberatamente i significati, l’effetto è il logoramento e la perdita di senso. Se questo accade, è necessario sottoporre le parole a una manutenzione attenta, ripristinare la loro forza originaria, renderle di nuovo aderenti alle cose. In questo libro, atipico e sorprendente, Gianrico Carofiglio riflette sulle lingue del potere e della sopraffazione, e si dedica al recupero di cinque parole chiave del lessico civile: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, legate fra loro in un itinerario concettuale ricco di suggestioni.

Il rigore dell’indagine – letteraria, politica ed etica – si combina con il gusto anarchico degli sconfinamenti e degli accostamenti inattesi: Aristotele e don Milani, Cicerone e Primo Levi, Dante e Bob Marley, fino alle pagine esemplari della nostra Costituzione. Ne derivano una lettura emozionante, una prospettiva nuova per osservare il nostro mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*