SIAMO QUELLO CHE LEGGIAMO? AIDAN CHAMBERS E LA LETTURA

Aidan Chambers e il rapporto Censis 2016 sulla lettura in Italia

Prima di tutto vi potresti chiedere: che cosa c’entra il noto scrittore per ragazzi, Aidan Chambers, con il nuovo rapporto Censis appena uscito? La domanda è legittima, ma se provate a dare un’occhiata ai dati presentati dal Censis e poi provate a pensare a ciò che dice sulla lettura Chambers nel suo libro “Siamo quello che leggiamo” troverete che ci sono molti possibili spunti di riflessione.

La lettura nel 50 rapporto Censis sulla situazione sociale del paese 2016

Sfogliando il 50 rapporto Censis sulla situazione sociale del paese 2016 troverete i dati sulla lettura e  su i libri nel capitolo Comunicazione e media. Il rapporto Censis segnala alcune contraddizioni nel rapporto degli italiani (italiane ndr) con la cultura. Ad esempio alla crescita della percentuale dei laureati non è conseguito un incremento nell’affezione per il libro.

  • Il numero di lettori è stabilmente basso. nel 2015 solo il 42% della popolazione ha letto almeno un libro nel corso dell’anno (fonte ISTAT). I lettori di libri, inclusi gli  e-book, invece sono diventati meno della metà degli italiani.
  • La quota di “lettori forti” (cioè quelli che hanno letto più di 12 libri all’anno) è pari al 13,7 % ed è aumentata di 2,4 punti negli ultimi venti anni tanto da far parlare di una deriva elitaria nella lettura dei libri.
  • La quota di non lettori (neanche un libro all’anno) in Italia è pari complessivamente al 56,5 % della popolazione e resta alta anche tra i laureati e corrisponde a quasi la metà dei diplomati (48,5%).
  • Il Rapporto Censis osserva che negli ultimi 10 anni tra i lettori si è allargata la forbice generazionale: leggono di più le persone più avanti negli anni.

La stampa ha facilmente commentato “gli italiani sono sempre connessi, ma non leggono”, ma forse anche questo è riduttivo. Nel 2016 l’utenza del web in Italia è arrivata al 73,7%, dato che nel caso degli under 30 sale addirittura al 95,9% e internet viene usato dagli italiani principalmente per informarsi, guardare film o partite di calcio, prenotare viaggi e vacanze, acquistare beni, per svolgere operazioni bancarie online e per entrare in contatto con le amministrazioni pubbliche. Tra le prime fonti utilizzate per informarsi, dopo il 63% dei telegiornali si colloca Facebook con il 35,5% e i giornali radio con il 24,7%.

Qualche riflessione a margine

Non è facile interpretare il rapporto del Censis e non è neppure questo il luogo più adatto per farlo, ma è necessario comunque porsi qualche domanda: che cosa sta cambiando?
Se “siamo quello che leggiamo” siamo diventati molto più magri! O meglio “ci nutriamo” di altre letture che non sono libri.
Ma che cos’è la lettura e perché è così importante?
Per saperlo ci rivolgiamo ad un lettore davvero speciale.

Aidan Chambers un lettore davvero speciale

Aidan, giovane dislessico, proveniente da una famiglia modesta con pochi libri (un “non lettore” a tutti gli effetti) scopre la lettura verso i 9 anni.
Poco dopo, grazie al suo amico Alan, con cui sperimenta il piacere della condivisione di un testo, impara a frequentare la biblioteca pubblica.

“A 13 anni ho letto il primo libro da solo, non obbligato dalla scuola – scrive Aidan – Era la storia di un ragazzo che stava diventando adulto e aveva il mio stesso problema di non riconoscersi in ciò che era per gli altri. Si intitolava Figli e amanti, capolavoro di D. H. Lawrence. È stato allora che ho pensato che avrei voluto scrivere e ho iniziato a provarci, anche se il primo libro che conti l’ho pubblicato che avevo già quarant’anni”.

Siamo quello che leggiamo

Questo è il titolo di un saggio di Chambers, che esprime già da solo il nucleo delle sue convinzioni in fatto di libri.
Per Chambers i personaggi dei romanzi e le vicende da loro vissute, attraverso la lettura, prendono vita dentro di noi e lasciano un segno indelebile nella nostra mente, ma anche nel nostro animo.
Ogni volta che agiamo o parliamo lo facciamo avendo memoria di ciò che abbiamo letto e di conseguenza sperimentato attraverso l’attività del leggere. Il nostro io è popolato di centinaia e migliaia di personaggi di carta e inchiostro, e le loro esperienze che abbiamo vissuto di riflesso non sono meno importanti e incisive di quelle di cui invece abbiamo fatto esperienza in prima persona nella vita reale.
Noi e i personaggi delle nostre letture siamo un tutt’uno perché, come dice C.S. Lewis, “attraverso la lettura diventiamo mille persone diverse pur rimanendo noi stessi”.

La lettura e il sogno “sono state delle insostituibili alleate del progresso umano, avendo permesso un ininterrotto sondaggio della realtà, in assoluta assenza di rischi. Quando si sogna e quando si legge, si sperimenta in una dimensione virtuale, ritenendo le buone soluzioni e scartando quelle che ci paiono errate”.

Chambers arriva ad affermare che la lettura è una forma di azione perché ci permette di provare esperienze che magari mai avremmo potuto fare altrimenti nella vita.
Potremmo mai essere seduti sul treno accanto ad Anna Karenina, mangiare la madeleine insieme a Proust o combattere al fianco di Achille senza la lettura?

“nessuno si può cimentare direttamente con la gamma completa delle possibili esperienze umane […], non ne avremmo l’occasione, né il tempo materiale, né la possibilità. […] Solo attraverso la letteratura possiamo fare esperienza diretta della vita in epoche diverse, abbattendo tutte le barriere spazio-temporali che ci separano da quelle esperienze”.

“la maggior parte di noi non riesce a dare un senso, un ordine, alla propria vita […] finché non ha tradotto in parole la propria esperienza o finché non ha trovato la propria esperienza riflessa nelle parole di qualcun altro.”

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